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Fano (Roncosambaccio): Chiesa Parrocchiale dei SS. Vincenzo e Anastasio


La chiesa parrocchiale di Roncosambaccio, intitolata ai SS. Vincenzo e Anastasio, sorge su un rilievo tufaceo in posizione dominante (m 148 s.l.m.) rispetto all'abitato denominato "la Villa", sviluppato lungo la strada che corre a mezza costa e scende verso la valle del Fosso Sejore dirigendosi verso trebbiantico (Pesaro).

L'antichissima pieve di S. Anastasio è ricordata in un documento del 908 e in un altro del 973. La chiesa venne ampliata alla fine del XVI secolo in seguito all'acquisizione del titolo di "parochia".
Documenti di archivio testimoniano che la nuova chiesa parrocchiale aveva il cimitero annesso e tre altari. Sull'altare maggiore, sotto l'invocazione dei SS. Giovanni e Anastasio, si trovava il quadro raffigurante la Madonna col Bambino e ai lati in basso S. Anastasio e S. Giovanni Battista. Il secondo altare, posto a sinistra nella chiesa, era della famiglia Pizzagalli e ospitava il quadro rappresentante il Crocifisso affiancato da S. Ubaldo e S. Carlo. L'altare di destra era dedicato alla Vergine Maria del Rosario e vi aveva sede la confraternita omonima eretta nel 1611. Il quadro rappresentava la Vergine del Rosario con S. Domenico e S. Rosa e attorno quindici riquadri raffiguranti i misteri.
Facevano parte della chiesa la canonica, la stalla, il forno con la sua loggia, la cantina che era posta dall'altro lato della chiesa verso il mare e che aveva al piano superiore due stanze per conservare il grano. La canonica con tutte le strutture annesse furono rinnovate o edificate tra il 1724 e il 1730.

Circa sessant'anni più tardi, la chiesa fu ampliata e rinnovata quasi dalle fondamenta nella forma che possiamo vedere oggi e consacrata dal vescovo Peregrino Consalvi nel 1786, essendo rettore don Giovanni Monaldi, come si legge sull'iscrizione, posta all'interno sul lato sinistro della chiesa.
Esternamente, sul lato destro, è ancora visibile l'arco di un portale romanico in cotto che, per la grandezza, doveva essere l'ingresso della chiesa precedente a questa.
Probabilmente nel corso dell'ultima ricostruzione, l'edificioè stata girato di 90 gradi in modo da sfruttare il lato lungo della vecchia chiesa come larghezza del nuovo edificio.

L'aspetto della chiesa dei SS. Vincenzo e Anastasio è tipicamente settecentesco. La facciata in mattoni è decorata ai lati da due paia di lesene che terminano poco sotto il timpano. Corona il tetto al di sopra di questo, il parapetto, impreziosito da pigne in pietra poste sulla verticale delle lesene. Sulla parte posteriore dell'edificio vi è il campanile dalla forma slanciata, la cui cella è sormontata da un cupolino.
Il semplice ma ben ornato portale in pietra e la finestra danno a tutto l'insieme una certa eleganza che si ripete anche all'interno, dove l'aula a pianta rettangolare è illuminata da finestre che si aprono sulla volta a botte ribassata. Le cornici delle finestre e gli angoli delle pareti sono decorati da leggeri motivi a stucco con fiori e frutta.
Purtroppo un maldestro intervento degli anni '60 ha modificato radicalmente la disposizione dell'altare maggiore, degli altari laterali e della balaustra che delimitava l'area del presbiterio. Gran parte dell'arredo liturgico, compreso l'organo (probabilmente della scuola del Callido), sono stati oggetto di speculazione e furto.

BIBLIOGRAFIA
DE SANCTIS, 1987.
LOMBARDI, 1991.
TABARRETTI, 1997/1998.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.2001
    Ultima modifica: 11.02.2007

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