Funghi, flora e fauna
Lepiota brunneoincarnata
Lepiota brunneoincarnata Chodat & Martin, 1889
Famiglia: Agaricaceae
Descrizione: Cappello: 2-6 cm, emisferico, convesso, poi piano-convesso con umbone centrale ottuso, margine appena eccedente, sovente fessurato. Cuticola inizialmente liscia, poi ricoperta da scaglie concentriche color bruno-rossastro o bruno-porpora, più scure al centro e si diradano verso il margine su fondo bianco. Imenoforo: lamelle libere al gambo, fitte, con lamellule, inizialmente bianche poi bianco- crema. Microscopia: spore 8-10 x 4,5-5,5 µ, ellissoidali, lisce, destrinoidi; basidi clavati, tetrasporici; cheilocistidi claviformi, giunti a fibbia presenti. Epicute: struttura a trichoderma con elementi molto lunghi con terminali claviformi. Gambo: 3-6 cm, cilindrico, un poco ricurvo, base un poco bulbosa, anello effimero, caduco, bianco e liscio nella parte superiore mentre nella rimanente è ricoperto da squame scure, nerastre, su fondo rosato. Carne: poco consistente, fragile, color bianco e carnicino sotto la cuticola, odore debole fruttato, sapore dolce.
Commestibilità: velenoso, sindrome falloidea..
Biologia e habitat: margini di boschi, parchi, giardini, sia in presenza di conifere che di latifoglie, a gruppi di pochi esemplari o singolo, autunno.
Presenza nella zona di studio: zona collinare esterna (collina del Prelato a Fano), zona appenninica interna (Monte Grino al margine del Gruppo del M. Nerone, in MALETTI e PAOLINI 2011).
Note: appartiene ad un gruppo di lepiote che non sono di facile determinazione e che comunque sono tutte velenose (L. helveola, L. pseudohelveola, L. brunolillacea, L. josserandi, ecc.).
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 22.01.2016
Ultima modifica: 01.03.2019




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