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Metodo di studio e come leggere le schede dei Lepidotteri


Il periodo delle osservazioni va dal 1975 al 2013.

La zona di studio comprende l'intero bacino del Metauro.

Per la nomenclatura ci si è attenuti a "Farfalle d'Italia" di VILLA et al. 2009 e a "Moths and Butterflies of Europe and North Africa", di Paolo Mazzei, Daniel Morel, Raniero Panfili, Ilaria Pimpinelli e Diego Reggianti (www.leps.it, ultima modifica 1-5-2013).

Hanno fornito dati Luca Boscain, Christian Cavalieri, Virgilio Dionisi, Roberto Fabbri, Leonardo Gubellini, Massimo Martini, Stefano Marzani, Giuseppe Panaroni, Claudio Poli e Agostino Silvi (citati come "comunicazione personale": com. pers.).

Una parte dei dati raccolti sono stati archiviati su supporto informatico ("Banca dati dei Lepidotteri Ropaloceri della Provincia di Pesaro e Urbino" - dati dal 1975 al 2010).

La collezione di riferimento, usata per fotografare gli esemplari conservati, è stata curata da Luciano Poggiani e depositata nella Raccolta naturalistica del Centro di educazione ambientale Casa Archilei di Fano.

Come leggere le schede

Nelle schede sono riportati:
- il nome scientifico, l'eventuale nome volgare e la famiglia;
- la possibile confusione con specie simili (limitatamente a quelle presenti nell'area di studio e in quelle circostanti);
- con riferimento all'Italia: la distribuzione, l'habitat, il numero di generazioni durante l'anno e il periodo di sfarfallamento (da VILLA et al. 2009);
- con riferimento al bacino del Metauro: l'ubicazione, gli ambienti e gli anni relativi alle osservazioni, il periodo di presenza annuale degli adulti e una valutazione sulla frequenza, riportando il numero di individui osservati (numerosi, diversi, alcuni, ecc.).

Sono stati usati i seguenti termini, riferiti a caratteri delle ali (vedi figura):
- parte prossimale e parte distale: rispettivamente la parte più vicina e più lontana dal corpo;
- area androconiale: zona delle psaa dove sono ubicati gli androconi, scaglie di forma particolare dei maschi che emettono feromoni;
- area basale;
- area discale o cellula discale o cellula discoidale;
- area postdiscale o postdiscoidale;
- area submarginale;
- bordo esterno;
- bordo frontale o margine anteriore;
- bordo interno o margine posteriore.

Abbreviazioni (da HIGGINS e RILEY 1983)
aa = ali anteriori
ap = ali posteriori
ps = parti superiori
pi = parti inferiori
psaa = parti superiori ali anteriori
piaa = parti inferiori ali anteriori
psap = parti superiori ali posteriori
piap = parti inferiori ali posteriori.

La lunghezza delle ali anteriori (aa) è tratta da VILLA e PELLECCHIA 2000.

Piani altitudinali

  • Piano collinare (0 - 800/1000 m): in Provincia di Pesaro e Urbino comprende il solo Orizzonte submediterraneo, suddiviso in Suborizzonte submediterraneo (più asciutto) e in Suborizzonte submontano (più fresco).
  • Piano montano (800/1000 - 1800 m): Orizzonte inferiore, Orizzonte superiore.
  • Piano culminale (sopra i 1800 m).


  • Dettaglio scheda
    • Data di redazione: 01.01.2004
      Ultima modifica: 14.09.2014

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