Funghi, flora e fauna
Muflone - Ovis orientalis
Ovis orientalis musimon Gmelin, 1774
Nome volgare: Muflone
Ordine: Artiodactyla
Famiglia: Bovidae
Caratteri distintivi: facile la sua identificazione in natura in quanto la sua struttura corporea è simile a quella della pecora e il maschio ha grandi corna ricurve.
Biologia e habitat: ruminante pascolatore, si adatta a molteplici situazioni ambientali essendo una specie frugale.
Distribuzione: la specie è ritenuta originaria della Sardegna e della Corsica. E' stata introdotta in molte località dell'Italia peninsulare.
Presenza nella zona di studio: specie alloctona per il bacino del Metauro, localizzata.
un gruppo di Mufloni è presente nel Massiccio del Catria sin da prima del 1980. Si tratta di Mufloni fuggiti o liberati da un recinto in cui venivano allevati presso la Madonna dell'Acquanera. Le rocce e i ripidi pascoli sono gli ambienti da loro frequentati (BARBADORO, com. pers.). Poco tempo dopo, un piccolo gruppo di questi animali venne trasferito nel Comune di Cantiano, versante Est del monte Petria, in una zona di alcuni ettari recintata .
Questo secondo gruppo ha resistito nella zona del Petria fino a metà degli anni '80 del secolo scorso e si è poi estinto senza colonizzare altre zone (LELI, com. pers.).
Da: Il resto del Carlino
Il nevone fa strage di mufloni: morti 6 maschi
Pesaro, 19 febbraio 2012 - BRUCARE l’erba sotto due metri di neve? Per un «pascolatore» puro è questione di vita o di morte. E per i mufloni del Catria si fa strada la seconda ipotesi dopo il ritrovamento di ieri mattina: sei esemplari morti, tutti maschi. La scoperta è stata fatta da una pattuglia dell’Urca di Pesaro e Urbino (Unione regionale cacciatori Appennino), muniti di sci e ciaspole, lungo il fosso di Caprile, ai piedi delle piste di sci. I maschi morti, tutti vicinissimi tra loro, erano «vegliati» da due femmine, che si erano adagiate sopra di essi. La colonia di mufloni del Catria, originatasi da una fuga di alcuni esemplari dai recinti dell’Azienda del Catria circa 25 anni fa, contava su circa 25-30 individui. Ora, dopo essere sopravvissuta al duro inverno del 2005, si teme che possa aver subìto il colpo di grazia dal nevone 2012. Anche perché in questo periodo i maschi adulti fanno vita gregaria, mentre le femmine se ne stanno con i piccoli.
GLI ACCOPPIAMENTI avvengono tra ottobre e novembre, i parti a marzo-aprile. Questo fa temere che i sei maschi morti — arieti in gergo — di età compresa fra i sei e i 13 anni, costituiscano l’intero capitale di maschi adulti (la maturità sessuale avviene a 4 anni). Il muflone, che già sconta l’esiguità numerica(è anche soggetto alla predazione del lupo che ne individua i giovani grazie ai belati) segue dunque la sorte di altri animali selvatici «alloctoni» e acclimatati nelle nostre zone (come istrici e cinghiali), non attrezzati dalla natura a sopportare inverni così rigidi. Originari di zone a clima mediterraneo (Sardegna, Corsica), non sopportano la neve, che ne impedisce l’alimentazione a terra. Durante la ricognizione di ieri, che aveva lo scopo di censirli e foraggiarli, si è visto che si erano ridotti a mangiare le edere. Un maschio in salute pesa intorno ai 40 chili, quelli ritrovati morti erano ridotti a 25. Si erano spinti in basso, al seguito del capobranco, per sfuggire alla morsa bianca; hanno trovato tutti la stessa sorte. Due esemplari sono stati consegnati al Cras della Provincia (il Centro di recupero animali selvatici), che provvederà a commissionare gli esami autoptici.
Mauro Ciccarelli
Da: Il Resto del Carlino, 29 febbraio 2012
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 15.07.2003
Ultima modifica: 13.09.2021
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