Funghi, flora e fauna
Hygrophorus penarius
Hygrophorus penarius Fries
Ordine: Tricholomatales
Famiglia: Hygrophoraceae
Descrizione: Cappello: 6-10 cm, da convesso ad appianato, ondulato, con umbone largo e pronunciato, infine depresso, con margine eccedente ed ondulato, frastagliato, con superficie pileica asciutta, viscida a tempo umido. Imenoforo: lamelle da adnate a subdecorrenti, poco distanziate, tenaci; con lamellule, di colore bianco o bianco-avorio. Spore: 6-9 x 4-5,6 micron, ellittiche, ovoidali, lisce, monoguttulate, con grosso apicolo. Gambo: fusiforme, sempre attenuato alla base, pieno, sodo, poi mezzo cavo; superficie pileica fibrillosa, asciutta, viscida a tempo umido, di colore biancastro, con sfumature ocracee. Carne: soda e asciutta, bianca. Odore lieve di latte bollito. Sapore nullo o appena amarognolo.
Commestibilità: buon commestibile.
Biologia e habitat: nelle nostre zone è di facile reperibilità nei boschi di latifoglie, preferibilmente sotto querce, su terreno calcareo.
Presenza nella zona di studio: zona collinare esterna (Bosco del Beato Sante presso Mombaroccio), Monti della Cesana (Bosco di Montebello di Urbino), rilievo del M. Raggio-Montalto Tarugo (Bosco di Montalto Tarugo), Monti del Furlo e zona appenninica interna (M. di Montiego, M. Nerone, M. Petrano, M. Catria, Bosco della Brugnola presso Serravalle di Carda, Alto Candigliano, Serre, Alpe della Luna - Bocca Trabaria, zona di Bocca Serriola).
Note: in questo genere è forse la specie che raggiunge le maggiori dimensioni. Questo carattere, assieme alla colorazione biancastra, il cappello asciutto, il gambo appuntito alla base, la carne compatta ed amarognola, permettono di riconoscerlo con immediatezza.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 20.07.2004
Ultima modifica: 11.01.2015




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