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I terrazzi d'erosione nel bacino del Metauro

I terrazzi vallivi nel bacino del Metauro


Nel bacino del F. Metauro, i terrazzi vallivi rappresentano il principale e più caratteristico elemento geomorfologico sia delle valli principali che di molte valli minori. Già uno sguardo d'insieme sulle valli principali mette in risalto la pressochè continua presenza di fondivalle semipianeggianti, ma pensili sugli alvei fluviali i quali, ad eccezione delle aree di gola, scorrono sempre più o meno affossati al margine o all'interno di dette piane. Queste forme semipianeggianti pensili sono appunto i terrazzi vallivi, prodotti dall'erosione fluviale e dall'accumulo di materiali alluvionali nel corso dell'evoluzione dei solchi vallivi.

Nel bacino del Metauro, i terrazzi più ampi ed evidenti si estendono in genere a quote comprese fra pochi metri e 50-60 m al di sopra dell'alveo attivo; essendo stati modellati in tempi relativamente recenti, cioè durante gli ultimi 150-200.000 anni circa della storia evolutiva del Bacino essi sono piuttosto ampi e continui, poco rimodellati da processi erosivi successivi alla loro formazione e pertanto quasi sempre ben riconoscibili. Esistono tuttavia moltissimi terrazzamenti a quote maggiori sui fondivalle, che testimoniano fasi evolutive tanto più antiche quanto più queste forme sono in posizione elevata sull'attuale alveo. Questi terrazzi hanno età che in certi casi superano probabilmente i 500.000 anni ed essendo stati soggetti a erosione per tempi sensibilmente lunghi, sono quasi sempre meno riconoscibili di quelli più recenti. Essi sono infatti più discontinui e meno ampi, la loro superficie spesso non è più semipianeggiante, ma arrotondata o ondulata e talora solo piccoli lembi ciottolosi testimoniano la presenza di un terrazzo quasi completamente smantellato.

I terrazzi vallivi del bacino del Metauro sono riconducibili a due tipologie di base, cioè terrazzi con deposito e terrazzi privi di deposito (terrazzi d'erosione). Le due tipologie sono legate a due distinte fasi evolutive delle valli riferibili rispettivamente:
1 - al Pleistocene inferiore (e forse medio pro parte)
2 - al Pleistocene medio (p.p.?) e superiore e all'Olocene.
La fase 1 è rappresentata esclusivamente da terrazzi d'erosione; la fase 2 è invece caratterizzata da terrazzi con deposito, associati in modo vario a terrazzi d'erosione. Nella fase 2 infatti i singoli terrazzi (intesi come forme singole, cioè i singoli lembi di terrazzo vallivo) possono presentare o meno deposito, cioè possono appartenere, se considerati singolarmente, indifferentemente a uno o all'altro grande gruppo.
Qualora si consideri invece l'insieme di tutti i terrazzi di un corso d'acqua, sia principale che minore, appartenenti ad un determinato evento di terrazzamento principale (ordine), in qualche tratto della valle compaiono sempre coperture alluvionali più o meno spesse ed estese, tanto da poter fare considerare l'intero evento di terrazzamento (cioè quel determinato ordine) caratterizzato da deposizione alluvionale. In linea generale, comunque, relativamente alla fase 2, le forme con deposito caratterizzano i tratti inferiori e intermedi delle valli, mentre le forme d'erosione prevalgono nei settori più interni. Il passaggio da una tipologia (e quindi da una fase) all'altra cade immediatamente al di sopra dei cosiddetti "terrazzi del 1° ordine", a quote mediamente comprese fra 130 m e 200 m sul fondovalle.

Area campione di Tavernelle

In questo tratto di piana del F. Metauro il versante in sinistra idrografica, vistosamente terrazzato, presenta tutti gli ordini di terrazzi precedenti il T3 cioè, rispettivamente dal più antico al più recente, T1a, T1b e T2. Sul fianco destro, invece, sono presenti solo i terrazzi del 2° ordine (T2).

Il fiume Metauro presenta attualmente un andamento sinuoso con anse più accentuate in prossimità della confluenza con il T. Tarugo e vicino a Tavernelle. Nei pressi di quest'ultima località l'andamento delle anse, caratterizzate da tratti angolari e rettilinei, è condizionato da due principali sistemi di faglie e fratture con andamento NW-SE e NE-SW. Il letto fluviale è impostato prevalentemente sul substrato roccioso, costituito dalle formazioni mio-plioceniche marnose e marnoso-arenacee della successione umbro-marchigiana; l'attuale piana inondabile è costituita da depositi prevalentemente ghiaiosi.

Per quanto riguarda le unità terrazzate del "3° ordine", i numerosi resti dell'antico fondovalle non rimodellato permettono una dettagliata ricostruzione del livello del terrazzo, cioè della superficie dell'antica piana di fondovalle: esso ha andamento SW-NE, i suoi limiti esterni, piuttosto rettilinei e subparalleli fra loro, racchiudono una fascia di fondovalle che non supera i 3 km di ampiezza. L'andamento rettilineo è stato attribuito da diversi autori al condizionamento tettonico dell'evoluzione dell'intera bassa valle del F. Metauro, condizionamento operato dai sistemi strutturali antiappenninici (cioè ad andamento SW-NE) che bordano la piana alluvionale del 3° ordine.

Le fasce che raccordano i bordi interni (rivolti verso l'attuale alveo) dei resti terrazzati della paleopiana del 3° ordine col fondovalle sono costellate da scarpate più o meno ripide ed arrotondate, che delimitano a volte stretti paleomeandri, evidenti soprattutto in sinistra dell'alveo attuale. La presenza di scarpate arcuate, resti di paleomeandri e paleoalvei a canale singolo ed elevati indici di sinuosità ricostruiti grazie all'analisi delle foto aeree, testimonia che in tempi recenti, durante le vicende erosive che hanno prodotto il terrazzamento della paleopiana del 3° ordine, l'andamento dei canali è stato sostanzialmente simile all'attuale, ma spesso con alvei meno ampi, probabilmente a causa del variare delle condizioni idrodinamiche del F. Metauro.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 23.11.2004

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