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Attività economiche e vie di comunicazione (toponomastica nel territorio fanese)


Data la particolare natura litologica del terreno, l'attività estrattiva è stata limitata al prelevamento di arenaria e di materiali incoerenti utili all'edilizia (ghiaia, sabbione, ecc.) Gli unici riflessi nella toponomastica sono costituiti da "la Cava", "Cava di pietra", "Col delle Cave", che si riferiscono all'arenaria. Un discreto numero di voci ricorda invece attività artigianali connesse con la trasformazione ad uso alimentare di prodotti agricoli di base, quali grano e olive. Frequenti, pertanto, i termini "mulino" (localmente usato anche per indicare il frantoio delle olive) e "frantoio" che compaiono da soli o accompagnati dal nome del proprietario ("Mulino Maggiotti" che, dalla sede dell'antica attività molitoria, si è esteso a tutto l'abitato circostante) o in forma alterata ("Molinaccio primo", "Molinaccio secondo") ad indicare edifici, più o meno conservati, un tempo adibiti a tali funzioni. Fra le attività ancor oggi peculiari dell'area fanese è l'industria dei laterizi, anche per la presenza in loco della materia prima. Toponimi come "il Fornacione", "la Fornace", oltre ad indicare impianti tuttora esistenti e funzionanti (complesso di Cuccurano), costituiscono l'unica testimonianza di opifici ormai scomparsi (nell'immediata periferia fanese). Ricordata, inoltre, l'attività tessile con voci allusive alla lavorazione della lana ("Ingualchiera"). Anche la viabilità e le opere ad essa connesse offrono materia alla toponomastica. Il termine "Stradavecchia", attribuito ad una casa colonica, ha significato ovvio e va valutato come testimonianza di un antico percorso in contrapposizione con uno più recente. Di notevole interesse anche incroci o biforcazioni stradali, specie quando, per la loro particolare importanza, hanno esteso la propria denominazione all'area circostante. E' il caso di "Forcole" o "Forcolo" (sulla via Fiaminia fra Fano e Rosciano), toponimo derivato con ogni probabilità dall'antico bivio fra la Fiaminia, che in età romana proprio in questo punto piegava verso Nord sulle colline litoranee, e il rettifilo che conduceva verso Fano. A volte la viabilità trova ostacolo in un corso d'acqua; le possibilità di superarlo, sia che si tratti di un guado ("i Guadi", dimora rurale in prossimità del Fosso delle Camminate) o di un ponte, hanno quindi un rilievo tale da lasciare traccia in alcuni toponimi che, dal manufatto, si sono poi estesi a sedi o abitati vicini. Ne sono un esempio "Ponte Nuovo" sul Fosso della Carrara, "Ponte Varano" sull'Arzilla, "Ponte della Carrara" e "Ponte Murello" lungo il percorso della Fiaminia, "Madonna del Ponte" santuario e nucleo in prossimità del ponte Metauro, sede della Strada Adriatica.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 24.07.2004
    Ultima modifica: 26.12.2004

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