Rattus norvegicus (Berkenhout, 1769)

Nome volgare: Ratto delle chiaviche

Nome dialettale: Pentichâna

Ordine: Rodentia
Muridae

Caratteri distintivi: colorazione generalmente grigio-bruna sul dorso. Di aspetto robusto, può essere confuso solo con il Ratto nero, ma se ne distingue la coda più corta di testa-corpo e l'orecchio più peloso e piccolo (se piegato in avanti non raggiunge l'occhio). Sempre rispetto a R. rattus ha un cranio visto da sopra con forma trapezoide (anziché ovale) e il primo e secondo molare inferiore senza evidenti tubercoli accessori esterni (talvolta carattere incerto). In GAGGI e PACI 2014 viene anche riportato come carattere discriminatorio i foramina degli incisivi che non superano una linea immaginaria trasversale che congiunge le radici anteriori dei primi molari superiori. 

Biologia e habitat: pur essendo principalmente notturno, è facile osservarlo al tramonto.
L'ambiente elettivo è rappresentato da fogne, discariche, bacini portuali, allevamenti e tutti i luoghi in cui siano disponibili residui alimentari (ha uno spettro alimentare assai ampio). Buon nuotatore, frequenta pure le rive fluviali nei cui argini costruisce ampie tane.
Si trova in tutti gli ambienti antropizzati o comunque influenzati dall'uomo, anche se si introduce meno frequentemente del congenere Ratto nero all'interno delle abitazioni.

Distribuzione: specie cosmopolita. Originaria dell'Asia centro-orientale, negli ultimi secoli si è diffusa in tutto il mondo, in parte al seguito dell'uomo, del quale è commensale.

Presenza nella zona di studio: nel bacino del Metauro è stata rilevata per lo più nella zona costiera, ma anche in quella appenninica interna, mediante osservazione diretta e più di rado dall'analisi di resti ossei.
Località: pianura costiera a Fano, basso corso del F. Metauro (Fano e Tavernelle di Serrungarina) e zona appenninica interna (dintorni di Cantiano) (dati 1979-2014).